Dobbiamo parlare! Ci deve essere un accesso nelle parole per giungere a te….qualcosa di diverso dalle solite preghiere. Una polpa bianca e silenziosa…che rende le parole un po’ meno parole e più silenzio. Allora la mente e il cuore si aprono e immagini e senti. Gesù com’è che ti si sta accanto sempre? Com’è che ti si può trovare ogni sera ogni momento e non sentirsi più soli? A volte ti eclissi, o forse mi eclisso io e tu permetti che possa eclissarmi. Poi torni e hai un intero romanzo da scrivere e raccontare. Le parole sembrano non finire più. Sorgive zampillano, inesauribili, inestinguibili. E più ci guardi dentro più senti crescere una emozione un’intima felicità che ti ripaga di qualunque lunga attesa.
Gesù, persona vivente, che mi stai dall’altra parte dello specchio e del tempo, a separarci è solo un muro di silenzio…le tue parole non sono le mie, davanti a te tutto è scritto. Sei come una pergamena vivente che ti lasci leggere e decifrare poco a poco…hai il corpo scritto…un tatuaggio
Come trasmetti idee, come mi parli? Mi arricchisci, il mio linguaggio e me, quando dialogo con te. Le parole non nascono se non da confidenza intima e dialogo. Sono il riflesso di qualcosa o qualcuno che ti dà da pensare con il suo pensiero, la sua presenza.
Stasera ho un po’ di pace e per questo ti ringrazio, stasera sto con te. Coltivo la relazione, non resto solo con i miei pensieri, con le mie folli passioni. E questo mi ripaga di molto o forse vorrei dire di tutto.