La preghiera, ho bisogno di pregare, tutti noi ne abbiamo bisogno. Non pregare è come dire non voglio essere felice, non amo la pace, la serenità dell’animo, la gioia che ne scaturisce improvvisa e dalle profonde risonanze. Ma non voglio pregare nel modo solito, con le solite preghiere, non voglio pregare recitando a memoria, con sforzo della mente. Voglio pregare stando in presenza, voglio pregare abbracciato a Gesù. Senza parole in completa e totale adorazione. E quello che ne viene fuori è ricchezza, è dialogo. E’ come stare davanti ad una fonte di inesauribile prosperità.
Lui mi viene a cercare, non lo incontro quando voglio io, raramente mi è capitato. Mi affanno a cercarlo (e quelle azioni avranno pure un senso) ma lui mi incontra quando è il momento, inaspettatamente oserei dire. Mi incontra quando ha qualcosa da dirmi, quando si fa più urgente e pressante l’esigenza di comunicare. Mi incontra, avviene l’incontro e sgorga spontanea e famigliare la preghiera. Un dialogo che si trasforma in preghiera. Una confidenza raccolta che rischiara e consola l’anima. Stai qui con me Gesù e ripetiamo insieme le parole che ci hai insegnato: Padre Nostro…