Interamente, la realtà spirituale, non potremo viverla che dopo la nostra morte. Ma a conoscerla iniziamo da qui. Cominciamo a comprendere che cos’è, come siamo strutturati e sentiamo così l’esigenza di scrollarci di dosso la macchia del peccato, di ripulire la nostra anima, sgrassarla, dalle incrostazioni che si sono depositate sul fondo (una volta che ti accorgi della presenza dell’anima fai del tutto per raggiungerla, per scoprirla, per ritrovarla intatta). Incrostazioni vecchie di migliaia di anni. Nel compiere questo viaggio abbiamo dalla nostra un prodotto unico nel suo genere che penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito. La Parola di Dio che nella forma più avanzata si fa corpo e sangue in Cristo Gesù. Se le nostre parole, i nostri linguaggi possono a volte riuscire incomprensibili, intraducibili nella loro essenza più vera e profonda, Cristo icona vivente della parola di Dio, non lo è.
Fino al suo avvento i rischi di incomprensione e fraintendimento erano grandi e non facilmente risolvibili, ma una volta che un nuovo codice comunicativo è stato adottato in luogo del vecchio, ciò che prima era oscuro e nascosto, ora è divenuto manifesto e leggibile. Volete una parola: Eccovela dice il Signore. Una parola definitiva che non possa lasciar dubbio alcuno. Non ci sono più alibi dopo la venuta di Cristo. Un Corpo non può passare inosservato a nessuno.