Pensato e parlato

La trinità divina è l’intimo di Dio. Il suo colloquio d’amore continuo e incessante che genera vita. Stare dentro il linguaggio significa essere partecipi di questo mistero. Stare dentro il linguaggio significa conoscere i segreti dell’universo. Pur avendo sempre sostenuto che il linguaggio interiore ovvero tutto ciò che appare all’orizzonte della nostra mente senza che necessariamente venga comunicato, il mumble mumble incessante e continuo che fece dire a Descartes “Cogito ergo sum”, debba essere considerato un fatto al pari di ciò che viene detto e comunicato, pensiero soltanto pensato e pensiero parlato sono cioè entrambi eventi reali, atti compiuti, mi trovavo nella necessità di definire lo statuto di queste due forme di comunicazione, così intimamente legate tra loro, ma al tempo stesso così diverse nelle modalità adottate appunto per comunicare. E la differenza tra pensato e parlato sta tutta nel destinatario dell’atto comunicativo, che nel primo caso non è manifesto, mentre lo è nel secondo. Da qui la conseguenza di considerare il pensato come propedeutico, preparatorio del parlato. E nulla più… Non essendo un fatto il pensare poteva godere di libertà assoluta e indiscriminata, tanto poi ciò che contava era ciò che veniva detto. L’uomo pensava ogni cosa ma poi diceva ciò che più gli tornava utile al momento. Naturalmente questo stato di cose il più delle volte veniva subito, più che agito consapevolmente. Da ciò ne derivava una congenita incoerenza che faceva dire alla saggezza popolare…tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare…L’azione che smentiva la parola altro non era che la conseguenza di ciò che avveniva a livello di pensiero. Non c’era chiarezza, ma solamente confusione, di conseguenza il dire perdeva unitarietà e le azioni stavano lì a testimoniarlo. Ho la sensazione che il segreto sia di non uscire dal linguaggio. Non uscire divisi. Ogni pronunciamento dovrebbe essere un atto di unitarietà. Ma l’unitarietà è possibile se è in atto un intimo dialogo d’amore. Un dialogo trinitario. Dio nella creazione si manifesta come unità, ma nell’intimo, nella sua essenza è Trinità. Nella comunicazione trinitaria è il mistero della vita, dell’esistenza. Ciascuno di noi dovrebbe vivere il pensare come un intimo dialogo trinitario, come comunicazione amorosa. A partire da questo sfondo, da questa base, da questo tessuto vivente dovrebbe nascere ciascun pronunciamento. Viceversa: subentra, l’interferenza, il virus, che lacera e divide…

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